Rifiuti edili: come devono comportarsi i cantieri?

Quando si tratta di edilizia, bisogna guardare diverse normative, sulla base della tipologia del rifiuto. La strada più virtuosa, è sempre la più difficile da perseguire, ma nel caso dello smaltimento la gestione del riciclo è di fondamentale importanza. Di fondamentale importanza è anche l’approccio progettuale, che consente un ciclo virtuoso e un uso ragionevole delle risorse e dell’utilizzo di materiali riciclabili. Esistono diversi adempimenti da osservare, sulla base della gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili temporanei e mobili, specialmente da parte di chi il rifiuto lo produce. Esiste una specifica classificazione del rifiuto, sulla base dell’origine ed in base alla pericolosità.

La classificazione dei rifiuti

In edilizia i rifiuti altro non sono che i prodotti di scarto che nascono durante i diversi processi edili, che sono nell’interesse di un edificio nelle sue diverse fasi di costruzione. Costruire, ristrutturare e demolire sono le fasi di vita di qualsiasi ciclo edilizio.  A differenziare le diverse fasi è la grande e insistente disomogeneità dei rifiuti nella fase di demolizione. Questo è il motivo per cui una prima importante metodologia di smaltimento, prevede la separazione dei rifiuti, in quanto questi dovranno in seguito essere gestiti e smaltiti in maniera differenziata. I rifiuti vengono classificati principalmente in due macrocategorie: i rifiuti urbani, che provengono da attività di natura domestica o rifiuti le cui caratteristiche e qualità possono essere assimilate ai rifiuti domestici. Inoltre ci sono i rifiuti speciali, che nascono da attività produttive. Una successiva classifica invece valuta i rifiuti sulla base della loro pericolosità. Lo strumento che consente di valutare questo indice è il CER, ovvero l’elenco europeo dei rifiuti. Per tutte le tipologie di rifiuto esiste un codice a 6 cifre, caratterizzato da 3 coppie di numeri: la prima identifica la categoria che causa la nascita del rifiuto, la secondo è un processo produttivo specifico e la terza indica il singolo rifiuto.

I centri di raccolta

Dall’Aprile del 2008, il Ministero dell’Ambiente ha scelto i requisiti specifici a cui i centri di raccolta del comune devono conformarsi in maniera unitaria per l’elencazione delle tipologie di rifiuti conferibili. Attualmente le categorie entro cui fare rientrare i rifiuti sono 32 e, a conoscerne tutti gli aspetti, sono spesso le ditte che si occupano di conferire i rifiuti nei giorni corretti e nei luoghi corretti. Anche nel trasporto dei rifiuti esiste una normativa precisa che non può essere considerata superficialmente: clicca qui per approfondire il tema ed entrare in contatto con un team esperto in materia.