La magia di Capodanno: tradizioni e superstizioni da scoprire

Capodanno è un momento sempre tanto atteso e celebrato in tutto il mondo: non c'è Paese che non abbia le sue superstizioni e tradizioni, così da poter accogliere il nuovo anno nel migliore dei modi, sperando in tanta fortuna, salute e prosperità. Sbaglia chi pensa che i festeggiamenti siano propri solo dei tempi moderni, perché anche i popoli antichi festeggiavano: si pensi ad esempio ai Babilonesi che celebravano il nuovo anno a fine marzo, ricordando anche la vittoria di Marduk, dio del cielo, su Tiamat, perfida dea del mare; nella Roma antica, con l'introduzione del calendario Giuliano nel 46 a.C. per volere di Giulio Cesare, si festeggia proprio il 1 gennaio, scambiandosi beneauguranti rametti d'alloro.
Scoprire le tradizioni di vari Paesi del mondo in occasione del Capodanno è un affascinante viaggio nella storia e nella cultura locale, che accomuna tutti nella speranzosa ricerca di speranza per il futuro.

Dalle lenticchie al visco

Le tradizioni più famose sono quelle di mangiare tante lenticchie e indossare qualcosa di rosso: nel primo caso, si tratta di una consuetudine che ha origine in epoca romana, dove questi legumi, simili a monetine, erano considerate di buon auspicio. Ancora oggi è così e non mancano sulle tavole assieme al cotechino, anche se c'è chi usa metterne una manciata, rigorosamente crude, in una ciotola con soldi e oggetti in oro, in modo da propiziare tanta ricchezza.
Per quanto riguarda gli indumenti rossi, anche in questo caso nella Città Eterna, ai tempi di Ottaviano Augusto, si celebrava il nuovo anno proprio vestendosi di porpora: la tradizione vuole che si indossi qualcosa di rosso e regalato, per poi buttarlo via il giorno dopo per non intaccare minimamente l'azione scaramantica. In Brasile invece il colore della fortuna è il bianco e, nella notte di Capodanno, le spiagge del Paese carioca si popolano di gente con candidi vesti che fanno il bagno in mare, cercando di solcare 7 onde, esprimendo così altrettanti desideri.
Chi poi non si bacia sotto il vischio allo scoccare della mezzanotte? Non tutti sanno che questa usanza è legata al mondo celtico, con i druidi che consideravano sacra questa pianta dal grande potere divinatorio, non avendo radici ma crescendo avvinghiata ai tronchi degli alberi.
Al momento del brindisi, la tradizione partenopea vuole che ci si bagni dietro l'orecchio con un po' di Champagne; nello stesso tempo lo stappo della bottiglia deve essere sonoro, per scacciare così gli spiriti maligni (c'è anche chi rompe un bicchiere lanciandolo per terra, sempre con la stessa finalità beneaugurante).

Cibi, fuoco e rumore per accogliere il nuovo anno

Festeggiare Capodanno significa dunque fare tanto rumore, gettando dalla finestra, con molta attenzione, piatti e bicchieri, come se fossero vecchi problemi da dimenticare: più cocci si contano, più sarà la fortuna per il nuovo anno. Un'usanza simile avviene in Grecia con il melograno, un frutto raffigurato in molti affreschi cristiani essendo il simbolo della benedizione divina, ma presente anche in molte tombe etrusche: ebbene nel Paese ellenico a Capodanno si getta per terra un melograno e più chicchi si sparpaglieranno, maggiore sarà la benevolenza per i giorni futuri.
Il melograno però si mangia a Capodanno, proprio come la frutta secca: pare che se ne debbano degustare di 7 tipi differenti, tra i quali il dattero, il cui nocciolo deve essere conservato nel portafoglio con la speranza di trovarlo gonfio di soldi il più presto possibile.
In Spagna c'è la tradizione di fare il countdown dei 12 secondi prima di mezzanotte, mangiando 12 acini d'uva, tanti quanti sono i mesi dell'anno che arriva.
C'è chi poi apre le finestre prima di mezzanotte per ripulire l'aria da tutta la negatività accumulata nell'anno passato, preparando la casa per cose nuove e positive, oppure chi accende candele da far consumare per tutta la notte. Il fuoco ha un ancestrale potere purificatore e non stupisce che in Messico vengano accesi a Capodanno grandi falò, chiamati hoguera, dove gettare mestoli in legno e pietre; anche a Bologna si accende il Falò del Vecchione, con un pupazzo simbolo dell'anno vecchio, dato alle fiamme in Piazza Maggiore.
In Giappone gli spiriti maligni vengono scacciati al suono dei 108 rintocchi della campana di tutti i tempi buddisti, tanti quanti sono i peccati mortali secondo la religione buddista: è questa un'esperienza incredibile ed estremamente intimista, che si distingue dai festeggiamenti più caotici del mondo occidentale.