Nel panorama delle costruzioni e dei lavori in appalto, il rispetto delle normative fiscali e contributive è un elemento imprescindibile per operare in modo regolare e competitivo. In questo contesto, fare richiesta del DURF rappresenta un passaggio fondamentale per tutte le imprese edili che intendono partecipare ad appalti pubblici o privati. Il DURF, ovvero il Documento Unico di Regolarità Fiscale, è uno strumento che certifica la conformità dell’impresa rispetto agli obblighi verso il fisco e gli enti previdenziali. Questa guida fornisce tutte le informazioni utili sulla richiesta DURF: requisiti, procedura, tempistiche e consigli pratici per evitare errori comuni.
Cos’è il DURF e perché è essenziale negli appalti pubblici e privati
Il DURF è un certificato che attesta che un’impresa è in regola con i versamenti fiscali, contributivi e assicurativi previsti dalla legge. Introdotto con il Decreto Legge n. 124 del 2019, il DURF si affianca al DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e rappresenta un elemento chiave nella lotta contro l’evasione fiscale e il lavoro irregolare, soprattutto nel settore edile. Nel contesto degli appalti pubblici e privati, la presentazione di un DURF in corso di validità è una condizione necessaria per poter stipulare contratti, ricevere pagamenti o dimostrare l’affidabilità dell’impresa. È particolarmente rilevante nei casi in cui un’azienda appaltatrice affidi attività in subappalto: la mancanza del DURF può infatti generare conseguenze anche per il committente, esponendolo a responsabilità solidale in caso di inadempimenti da parte del fornitore.
Requisiti per ottenere il DURF
Per poter ottenere il DURF, l’impresa richiedente deve essere in possesso di una serie di requisiti fiscali e contributivi, così come stabilito dall’articolo 4 del Decreto Fiscale 124/2019. Più precisamente, la richiesta DURF può essere presentata solo se:
- l’impresa è regolarmente iscritta al Registro delle Imprese o all’Albo Artigiani;
- non ha debiti fiscali o previdenziali scaduti e non contestati;
- è in regola con i versamenti delle ritenute fiscali e dei contributi INPS, INAIL e Cassa Edile (se dovuti);
- ha effettuato regolarmente la dichiarazione IVA e le comunicazioni obbligatorie;
- non ha violazioni gravi e ripetute in materia di sicurezza sul lavoro.
L’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’INPS e l’INAIL, verifica questi requisiti prima di rilasciare il documento. In caso contrario, la richiesta del DURF può essere respinta o sospesa fino alla regolarizzazione delle posizioni.
Come presentare la richiesta DURF passo dopo passo
La procedura per fare richiesta del DURF è relativamente semplice, ma deve essere eseguita con attenzione per evitare rallentamenti o errori. Ecco i passaggi principali.
- Accesso al portale dell’Agenzia delle Entrate – L’impresa (o il consulente incaricato) deve accedere con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.
- Compilazione della domanda – All’interno della sezione dedicata ai certificati fiscali, si compila il modulo online per la richiesta del DURF. È necessario inserire correttamente i dati dell’azienda, il codice fiscale e la descrizione dell’attività.
- Invio della richiesta – Una volta completato il modulo, la richiesta viene inviata telematicamente. Il sistema provvede a inoltrare i dati agli enti interessati per le verifiche.
- Verifica e rilascio – Se i controlli hanno esito positivo, il DURF viene generato e reso disponibile in formato PDF nell’area riservata del richiedente.
Molte imprese edili si affidano a consulenti del lavoro o commercialisti per gestire la pratica, soprattutto se operano con appalti multipli o hanno una struttura complessa.
Tempi di rilascio e validità del certificato DURF
Uno degli aspetti più importanti da considerare è la tempistica di rilascio del DURF. In genere, il documento viene emesso entro cinque giorni lavorativi dalla richiesta, a condizione che non emergano irregolarità nei controlli. Tuttavia, è fondamentale sapere che la validità del DURF è limitata a un solo mese solare. Ciò significa che il certificato rilasciato ha validità fino alla fine del mese di emissione e, per restare in regola, l’impresa deve rinnovare la richiesta DURF ogni mese in cui intende operare in ambito di appalti o subappalti. Un DURF scaduto non ha alcun valore giuridico e non tutela né l’appaltatore né il committente.
DURF e il rischio di responsabilità solidale negli appalti
Un elemento spesso sottovalutato è il legame tra DURF e responsabilità solidale. In ambito edilizio, quando un’impresa committente affida lavori a un fornitore o a un subappaltatore, può essere ritenuta responsabile in solido per i debiti contributivi e fiscali dell’appaltatore, se questi non è in regola. La presenza di un DURF aggiornato e valido tutela il committente, poiché certifica la regolarità dell’impresa esecutrice. In assenza di tale certificazione, l’Agenzia delle Entrate può rivalersi sul committente per il pagamento delle ritenute fiscali non versate. Di conseguenza, è fondamentale che ogni mese il DURF sia richiesto, verificato e conservato, specialmente in caso di subappalti.
Errori da evitare nella richiesta del DURF
Nonostante la procedura sia piuttosto lineare, nella pratica si riscontrano frequentemente errori che rallentano o impediscono l’ottenimento del DURF. I più comuni sono:
- Invio della richiesta oltre il termine utile: poiché il documento ha validità mensile, una richiesta tardiva può compromettere la partecipazione a un appalto imminente;
- Inserimento di dati errati o incompleti: una compilazione scorretta può generare il rigetto della domanda;
- Richiesta effettuata in presenza di irregolarità contributive o fiscali: in questo caso il DURF viene negato, costringendo l’impresa a regolarizzarsi prima di poter presentare una nuova istanza.
Per evitare queste situazioni, è buona norma mantenere aggiornata la posizione fiscale e previdenziale dell’impresa, effettuare controlli periodici e, se necessario, affidarsi a un professionista esperto nella gestione degli adempimenti.
DURF come strumento di trasparenza e legalità nel settore edile
Il DURF non è soltanto un documento burocratico, ma rappresenta un vero e proprio strumento di trasparenza, legalità e affidabilità nel settore delle costruzioni. La sua corretta gestione consente alle imprese edili di operare in modo regolare, ottenere la fiducia di clienti e committenti e prevenire contenziosi con gli enti pubblici.
Nel settore edile, dove la complessità delle commesse e la presenza di subappalti sono la norma, mantenere aggiornato il DURF e rispettare le regole previste è un segnale di serietà e professionalità. Una gestione amministrativa precisa, che comprenda la richiesta DURF mensile, contribuisce inoltre a costruire una reputazione solida e a evitare il rischio di sanzioni o esclusioni dalle gare d’appalto.